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assai; che tu vedi che ciascuno ha tanto di fé ’,

com’egli ha danari in borsa ^ NuHa più dura cosa è in povertà che ciò, che l’uomo se ne gabba. Orazio disse: Ricchezza dona beltà e gentilezza, però che virtù e fama ed onore e tutte cose divine ed umane ^ ubbidiscono a ricchezza, e chi l’avrà, sarà nobile, leale, savio, forte e re ^’ ma ciò lor ^ torna incontro, che pecunia porta vizio, e mala fama in luogo di virtude.

La terza cosa è, che’ danari fanno l’ uomo vizioso, secondo che dice Giovenale: Ricchezza menò primamente " a malvagi costumi ’, e riempiè il mondo d’oltraggio. Che quelli che ebbero primamente le ricchezze, disonorarono ^, le parentele, maritaggi, e lignaggi, e magioni, donde poi

1) Corretto sé, in te, col t: foi.

2) Aggiunto in borsa, col t. eìi la hucht.

3) Corretto ed uomini, in e tulle cose divine ed umane, col T: et toutes choses devines et humaines.

4) 11 T: drois, colla variante rois, di un codice seguito da Bono.

5) Corretto lo torna, in lor torna, col t: lor tome. Il Sorio ricorda, come gli antichi scrivessero lo’ per loro.

6) Corretto meno, in menò, ed appresso riempie, in riempie, col T: raempli.

7) Corretto morte, in costumi, col t: costumes. Cinque codici leggono meurs, che fu scambiato con mors.

8) Corretto sono, in disonorarono, col t: soillerent, da souicher. Orazio inquinavere.