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troppo e lo due ’ è poco, lo sei è ad essere mezzo, per ciò che ’I sei è tanto più che ’1 due, quanto è meno del dieci.

Lo mezzo per comparazione a noi, è quello che non è ne troppo ne pico. Verbigrazia: se pigliare una piccola quantità di nutrimento è poco, e pigliare una grande quantità è troppo, non si dee l’uomo ponere nella metade. Verbigrazia: se mangiare due pani è poco, e mangiare dieci è troppo, chi ne mangiasse sei, non tiene però il mezzo in comparazione di se, ma tiene il mezzo per se. Il mezzo secondo noi si è mangiare tanto, che non sia ne troppo ne poco ^ Ed ogni artefice nella sua arte sì si sforza di tenere il mezzo, e lasciare gli stremi.

E la virtù morale è in quelle operazioni, nelle quali il troppo e ’1 poco è da vituperare,

1) Corretto sei in due, e due in sei, col t, e coli’ elementare aritmetica: così legg-ono l’edizione del 1735, ed i mss. del Sorio, e Vis.

2) Manca alla stinipa del Carrer questo esempio: car se mangier II pains est pò, et mangier X pains est trop, il ne doit mie por ce mangier VI pains; car il ne penroit pas le mileu en comparison de soi, ainz penroit le mileti par soi, car mileu selonc nos est mangier qui ne soit pò ne trop. Empiuta la lacuna, e conformata tutta la lezione al t secondo l’ altre stampe, e mss. Vis. e del Sorio. Lo stesso esempio è uell’ Etica di Aristotele, tradotta dal Segni.