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L’abito è detto quello per lo quale l’uomo è laudato o * vituperato. Dunque dico, che la virtù non è potenza né passione, anzi è abito; però che per la passione né per la potenza non è l’ uomo laudato né vituperato, ma sì per ^ l’abito permanente e stante nell’anima dell’uomo ^

Capitolo XIII.

Qui dice della virtù, quello che é, e come.

La virtude si trova nelle cose che hanno mezzo e stremitadi, cioè più e meno; e questo mezzo si dice in due modi. Uno secondo natura, e r altro per comparazione * a noi. Ed è detto il mezzo secondo natura, quello che in tutte le cose è una medesima cosa. Verbigrazia: se dieci è

1) Corretto e in o col contesto, col ms. Vis. e col t; prisiez ou blasmez.

2) Mutato anzi, in ma col t: mais por l’ ahit est il prisiez se il est fermes et permanans en son corage.

3) Il T segue: et nos avons jà enseignic la vote qui à ce nos amaine; car qui bien set la nature de vertu, il a bien la voie par aler. Il ms. Vis, concorda colle stampe.

4) Ag’g’iunto a noi, col t: par comparison de nos. Bono lo mette poco dopo, traducendo l’ identico motto. Così anche i mss. del Sorio, e Vis.