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Capitolo LVIII.

Di quello che ama per suo diletto ’.

Queg-li che ama por suo diletto, fa come il terzuolo di sua femina, che immantinente ch’egli ha fatto suo ^ volere carnalmente, si fugge più tosto che può, e mai più ^ non l’ama. Ma egli interviene molte volte, che amore il sorprende * sì forte, eh’ egli non ha podere nullo di sé medesimo, anzi abbandona cuore e corpo all’amore di una femina. In questa maniera perdono eglino il loro senno, sì che non veggono ’" nulla, sì come Adamo fé per sua femina, per cui tutta l’ umana generazione è in pericolo, e sarà sempre: David ^ che per la beltà di Bersabea " femina. fece ornili Il t: D’amistiè qui vient par délit. 2) Aggiunto fatto, col t: il a fait sa volente. ’,i) Ag-g-iunto più, col T: et jà plus ne l’aime. 4| Corretto sospende, in sorprende, col t: les seurprenl.

5) Corretto vogliono, in veggono, col t: ne voient gote.

6) 11 T: David prophète.

7) Femina, manca al t.