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villane cose, e che noi non le facciamo, se alcuno ce ne priega. Seneca disse: L’altra legge si è, che tu ti consigli di tutte le cose col tuo aoaico, ma primamente ti consiglia di lui ’.

Lo terzo ufficio è. che tu non ti sforzi di sapere quello eh’ egli ti vuole celare. Più umana cosa è non fare sembianti della cosa, che mettere intenzione a sapere cosa perchè tuo amico ti vuole male.

Lo quarto ufficio è, clie disavventura non parta amistà, secondo che Lucano dice: Non è convenevole che l’ uomo fallisca al suo amico nella avversità, che’ fede non vole * dimorare col cattivo amico.

Lo quinto ufficio è. la comunità delle cose. Però disse il filosofo, quando udì dire di due uomini eh’ elli erano amici: Perchè è dunque quello povero, quando l’ altro è ricco ? E non per tanto Tullio disse: Dona secondo tuo podere, e non tutto il tuo. ma tanto che tu possi sostenere r amico tuo. Ma laida cosa è, dice Tullio, di mettere ^ il servigio al bisogno l’uno per l’altro \

Lo sesto uffizio è, di guardare equalità, che amistà non sostiene alcuno isuaglio. Tullio dice:

1) Mutato da te, in di lui, col t: te conseille de Ini.

2) Corretto volle, in vole, col t: revAt.

3 1 Corretto dimettere, in mettere, col t: metre.

4) Il T: « conte l’ un parmi l’ autre.