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Capitolo LV.
Come noi dobbiamo amare gli amici ’.
Noi dovemo amare tutti gli uomini, e massimamente quelli che si accontano con noi \ in tre
maniere.
La prima è, che noi gli amiamo di buon grado, non per lode, o per pompa \ né che noi gli amiamo solamente per lo profitto di noi, ma per lo bene di nostra accontanza *. Seneca dice: Però che ’ amico acquistato come profittabile, piace tanto com’ è profittabile \ Ambrogio dice: Amistà è virtù, non mercanzia. Geronimo dice: Amistà non
1) Il T: Comment nous devons amer noz amis. La stampa: Della vera amistade. Corretto.
2) Mutato si contentano di noi, in si accontano con noi, col t: s’acointent de nos.
3j Loier, ricompensa, premio, paga, e non lode: achat, non è pompa: è l’ accatto degli antichi (Veratti).
4) Mutato continenza, in accontanza, vocabolo del Tesoretto, col t: acointes.
5) Corretto poco è, in però che, col t: porce que.
6) Aggiunto piace tanto com’è profittabile, col t: plaist tant comme il est proUtoMes.