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Capitolo LU.

Della innocenza.

Innocenza è purità di coraggio che abhorre ’ a fare tutti i torti fatti. Per questa virtù appaga r uomo Iddio. Orazio dice; Se la mano netta di coloro che a nullo fanno torto, toccane l’ altare; nullo sacrificio ^ è più dilettevole ad appagar Iddio. Tullio disse: Chi vorrà guardare bene questa virtù, tenga tutti misfatti per grandi, come ch’elli sieno piccioli. Orazio dice, che nullo nasce senza vizio, ma quegli è più buono, il quale è men viziato. Giovenale dice: Nullo creda, che ciò sia assai, s’ egli misfa tanto come ne ha l’agio: così imprende ^ ciascuno più largamente lo podere.

1) Corretto ajuta, in abhorre, col t: het.

2) Vedi imbroglio: non li dimentichi che nuoci a coloro che fanno torto; cavare l’ altare nullo sacrijìcio ecc. Il t: si main nete d’ ome qui ne nuise a nullui touche l’autel, nus sacrifices n’ est plus delitahles à apaier Dieux. Corretto: se la mano netta di coloro che a nullo fanno torto, toccane l’altare, nullo sacrijìcio ecc.

3) Corretto;jli ha anzi in presenza, in ne ha l’agio: così imprende, col t. corame il a loisir, ainsi en prent.