Pagina:Latini - Il Tesoro, 3, 1880.djvu/419


415

Lo secondo officio di religione si è, di poco

pregiare la mutabilità delle cose temporali, che dopo bello giorno viene la nera notte. Orazio dice: L’un giorno caccia l’altro, e la nova luna sempre corre a suo fine. Però non dèi tu avere speranza nelle mortali cose, che l’uno anno toUe all’ altro, e una ora fa perdere tutt’ il dì. Noi siamo ombra e polvere: tutti siamo ’ dati alla morte, noi e’ nostri figliuoli, e nostre cose. Però se tu hai oggi gioia ^ per ventura domane morrai.

Il terzo officio si è, che l’ uomo ’ dee commettere tutta sua vita a Dio \ secondo che dice Œovenale: Se tu vogli consiglio, tu l’averai da Dio dispensatore del tempo, e però vede che a noi conviene, e eh’ è utile a nostre cose; che in luooo di giocose cose ne darà le ’ convenevoli. Egli "^ ama più l’anima, che lei medesima non fa ’. Però

1) Aggiunto ombra e polvere: tutti siamo, col t: nos somes ombre et poudre, et luit somes. Cosi anche Orazio.

2) Il T: se tu as hm vie, colla variante di sette codici del Chabaille, seguita da Bono: porquoi as tu huijoie.

3) Corretto eh’ ella, in che V uomo, col t: que l’om.

4) Corretto il suo ofjicÀo, in tutta sua vita, col t: lotUe

sa vie.

5) Corretto non si conviene la sconvenevole, in ne darà le convenevoli, col t: nos donra il les convenables.

6) Corretto ed, in egli, col t: il aime.

7) 11 t: plus fame que cil meismes cui eie est.