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Qupgli è malvagio che dimentica ’ lo bene
ch’egli ha ricevuto. Seneca dice: Quello è malvagio che non fa sembiante, ma più malvagio è chi non rende guiderdone, e oltra malvagio è chi ’1 dimentica ^ Quello non può grado saper del bene che gli è fatto, che tosto il dimentica. E’ ^ pare, ch’egli non pensi guari a rendere. E quegli che dimentica, simiglia colui che gitta lo dono sì a lungi, ch’egli non lo possa vedere; che l’uomo non dimentica se non quelli ch’egli non vede spesso. E però dico io, che tu non dimentichi lo beneficio passato. Nullo tien beneficio quello ch’è trapassato, anzi lo tiene come cosa perduta. Se tu ne fossi tratto dinanzi al giudice in corte, allora non è dono, né ben fatto è *: anzi comincia ad essere sì come preso in presto. Con ciò sia egli onesta cosa a rendere grazia; egli addiviene disonesta, s’ella è fatta per forza.
1 ) Il T: renie.
2) Il T: r,il est mauvais qui ne reni guerredon, et très mauvais qui oblie. Sette codici del Chabaille, seguiti da Bono moli mauvais gui n’ en fait nul semblant, et cil plus mauvais qui n’ en rent guerredon. et cil est très mauvais qui le oublie.
3) Mutato e in e\ col t: il peri bien.
4) La stampa erra se tu non dessi iscritto dinanzi al giudice in corte, aUora non è muta. Dunque ben fatto è. Il t: se tu, en ies traiz en court par devant juge, lors n’ est il pas don ne bienfait. Medicato: se tu ne fosti tratto dinanzi al giudice in corte, allora non è dono, uè ben fatto è.