Pagina:Latini - Il Tesoro, 3, 1880.djvu/401


397

largo in donare, e non esser agro in domandare,

che quando li disdegni ’ montano più alto che i meriti, colui a cui egli piace si se ne dimentica, e chi si duole ne menima ^

Lo maestro disse: In liberalità dobbiamo noi seguire Iddio, eh’ è signore di tutte cose. Egli comincia a donare a quelli che non sanno, e non cessa di donare, e sua volontà è di profittare a tutti ^ che lo sole luce sopra li scomunicati, e ’1 * mare è abbandonato a’ ladroni. Dunque se tu voli seguire Iddio, dona a chi non ti sa grado, che se alcun non ti sa grado di ciò che gli doni, e non ti fa però torto a te, ma a lui; che ’ quegli che ne sa ^ grado, dilettan sempre li benefìcii; ma colui che non ’ sa grado, non si diletta ’ più d’ una volta. Che non è grande cosa donare e ’

1, Il T: laUonges, che significa ingiuria di parole, offesa, e non disdegno (Veratti).

2) Corretto che sua difalta, in e chi si duole, col t: et qui se dueh, il l’amenuise.

3) Aggiunto a tutti, col t: projltier à tous.

4) Mutato il, in e ’/, col t: et la mers est abandonèe as larrons. - Corretto abbondante in abbandonato.

5) Mutato ma, in che, col t: car.

6) Corretto è senza grado, in ne sa grado, co t: en seit

gre.

1) Aggiunto non, col t: m’ en seit gre.

8) Corretto li, in si, col t: ìie se delite.

9) Ommesso non, prima di donare, perchè manca al t: doner et perdre.