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sto dimenticare quello che dona, e l’altro ^ dee

sempre ricordare di ciò ch’egli ha ricevuto. E’ non sovviene punto a buono uomo di ciò ch’egli ha donato, se quegli che ’1 guiderdona non gli fa sovvenire. E dirittamente fa quegli che sì di buona aria dona; che gli pare avere guadagnato quello eh’ egli dona, senza speranza di guiderdone; e ricevene ^ come quegli che non avesse mai donato. Quelli ^ che rimproverano aspramente o leggermente, eh’ egli si rimpentono di loro dono, disfanno tutta la grazia. A cui Tullio dice: Ah! orgoglio

  • . A nullo uomo piace nulla prendere del ^

tuo, che tu corrumpi ciò che tu doni.

Lo maestro dice; Appresso ti guarda di malizioso ingegno di nascondersi, come fece re Antigono, che disse al povero ^ che gli dimandava un bisante, che gli domandava più ’ che a lui

1) Corretto ed all’altro, in e l’altro. Risponde a l’uno precedente. Così anche il t. et l’ autre doli.

2) Corretto ricevono, in riceverle, colla grammatica, e col T: et reçoit comme ecc.

3) La stampa infamemente: e ricevono come quegli che non avesse mai donato qxielli che rimproverano ecc. ecc. Corretto, come sopr?, ricevene, e col t collocato il punto dopo donato; distinguendo le due ottime sentenze.

4) Aggiunto Ah! orgoglio, col t: ha orgueil!

5) Corretto dal, in del, col t: de loi.

6) 11 T: menestrier.

7) Aggiunto un bisante, che gli domandava, col contesto, e col T: qui li demandait I besant, que il demandait.