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lomone disse: Tesauro ne malizie ’ non fanno

prò’, ma giustizia libera da morte. David dice: Mia giustizia mi merrà securamente dinanzi da te. Salomone dice: Giustizia è perpetua senza morte. Seneca disse: Giustizia è grande risplendimento di virtude ^

A giustizia appartiene due cose: volontà di profittare a ^ tutti, e di non nuocere a nullo, che ciò sono li comandamenti della legge naturale. Santo Matteo dice: Fate agli uomini, ciò che voi volete facciano a voi. Lo maestro disse: Giustizia dee seguire lo senno. Ma due volontà impacciano r ufficio di giustizia, cioè paura e cupidità; e due venture, cioè prosperità ed avversità, cioè a dire, se gli è alcuno che per suo senno sia degno che tu gli facci alcun bene, e gli altri ti dicono che se tu * lo facci, tu n’averai l’ odio d’alcuno possente uomo; vedi che paura ti farà cessare dall’ ufficio della giustizia. Dall’altra parte, se è alcuno verso cui tu dèi esser largo, e tu voli guardare tuo avere, vedi allora che cupidità va contra a giustizia.

1) Le stampe: Tesoro né maiizic, il t: Trésors ’ne malisces Prov. X 2, Tesauri irnpieiatis.

2) Il testo è di Tullio OfJicUs I. 7, 20: in justifia mairiraus est splendor /lonestatis.

3) Corretto prò’ intra, in pro/ìltare, col t: volente de projìt a irestovz. Il ms. Bergamasco giovar a tutti.

4) Corretto che tu noi facci, in che se tv. lo facci, col T: que se tu li fais.