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trapassare la verità, acciò che tu non trapassi la

legge di giustizia. E se alcuna volta dirai bugia; non per falsità, ma per verità difendere \ Se ti convien redimere^ la verità per menzogna, tu non dèi mentire, ma scusare: che là ove è onesta cagione, V uomo giusto non iscopre le segrete cose, anzi tace quello che è da tacere, e dice quello che è da dire. L’ uomo giusto è così apparecchiato e presto a seguire tranquillità, che quando gli altri sono vinti per malvagie cose, egli le vince.

Dunque se tu farai tali cose, tu attenderai tuo fine lieto e senza paura, giulivo vedrai le cose tristi ^ quoto udirai * cose di remore, e sicuro mirerai le estremità ^

E però che giustizia è il compimento dell’altre virtii, chiamiamo le più volte tutto bene e tutte virtudi insieme, per questo nome; ciò è giustizia chiamata. Ma il maestro chiama

1) Mutato riavere, in difendere, col Nannucci, e col t: dépendre.

2) Corretto sì ti conviene usare, in se ti conviene redimere, col t: se il te convient reanibre.

3) Aggiunto giulivo vedrai le cose tristi, col t: ioianz porras tu veoir les choses tristes.

4) Corretto quête vedrai, in queto udirai, col t: quietes seras en oir.

5) Corretto la povertà, in le estremità, col t: les estremitcz. Queste quattro correzioni concordano col Nannucci.