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scono bene e male ’. E quando olii hanno fatte

le cattive azioni, natura sì si ficca ne’ costumi dannati ^, e non se ne sanno rimutare. Clii è quegli che mette fine in peccare, poi che ’1 colore della vergogna se n è ito via una volta di sua fronte? Qual uomo vedi tu che si tegna ad uno solo peccato, poi che sua faccia indura,’ e non cura vergogna ?

A questa virtù è contrario un vizio che ha nome mobilità, cioè a dire del coraggio che non ha nulla fermezza, anzi ispesso si move in diversi pensieri. E sono alquanti sì pieni di questo vizio, che de^li altri credono che sieno mutabili. Alcuno ne fia sì poco stabile, che immantinente che gli viene un poco di male, sì gli ispiacciono tutti diletti, per dolore indebilisce sé, dispregia la gloria ^, ed è vinto per ^ mala rinomata.

Di ciò dice un savio: Quando son ammalato, io amo Iddio, e santa chiesa; ma quando io sono

1) Il t: commenceiU a connoistre hien et mal.

2) Le stampe: e quando elli hanno fallo le cattive natiore, sì si ficcano la morte dannata. Il t: et /jnant li ont fait les crimes, nature se Jiclie es mors d’ eulx. Il ms. cap. Ver. es mors damnes, più conforme a Giovenale. Vedi Illustrazione. Corretto e quando elli hanno fallo le cattive azioni, natura se si ficca ne’ costumi di dannati.

3) Corretto vanità, in gloria, col t: gioire.

4; Mutato e sono vinti, in ed è vinto, perchè tutto il periodo è voltato in singolare.