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per la malavogliaiiza ’ delle cose, desiderano che lo stato della città si tramuti tutto giorno. Tullio disse: Li strani ^ non si debbono intramettere di nessuna cosa, se non di loro bisogna: eh’ elli non si intramettino dell’altrui bisogno. Villano officio ha quegli che compera mercatanzie dal mercatante per rivenderle incontanente, che non può nulla guadagnare senza mentire ^ e nulla cosa non è più laida che vanità. E però l’ uomo dee richiedere ciò che gli è mestiere senza laidezza, e risparmiare \ Tullio dice, che non è si grande guadagno come di guardare ^ ciò che V uomo ha. Medicine e specierie ® sono oneste a quegli che gli conviene; ma mercatanzia s’ella è piccola l’uomo la tiene a laido, s’ ella è grande e dà guadagno
1) La stampa: amano le novelle per la malavoglienza delle loro cose. Desiderano che lo stato ecc. Mutata l’interpunzione, col t: et por la malvoillance de lor choses, desirrent que li estât de la citè se remuent tozjours. Il Verratti crede, che in luogo di malvoillance, il t debba leggere malfailiance, o failhance, perchè Sallustio dice: quihus opes millae sunt (V. Illustrazione).
2) Corretto li savi, in li strani, col r: li estranee.
3) Corretto tormento, in mentire coi mss. Magliabec. 47 e 48, e col t: saìiz mentir.
4) Corretto laido, in laidezza, ed aggiunto: e risparmiare, col T: sanz laidesce et cspargnier.
5) Corretto guadagnare, in guardare, col t: garder.
6) TI T: medicines et cliarpentcrìes.