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ma troppo laida è in vecchiezza; e se intemperanza

è con essa, ciò è doppio ’ malo, che a vecchio s’appiglia ’l’onta, e la intemperanza del vecchio fa il giovane mono savio. E di ciò Giovenale disse: Gli esempi de’ nostri primi padri che furo dinanzi a noi ^ ci corrompono più tosto, che noi siamo leggeri a seguire laidezza e malvagità. Tullio disse: Gli offici de’ bisogni sono molto diversi, che ’1 signore dee mantenere li bisogni

  • della città, e guardare la legge, e ricordarsi

che la legge è data in sua mano, ed in sua guardia ^; ma un altro borghese dee vivere del diritto \ donde gli altri vivono, ch’egli non faccia troppo alto, ne troppo basso, ma guardi il comune bene in pace, ed in onestà, sì eh’ egli non caggia nel peccato di Catellina, di cui Salustio dice: Quelli che sono poveri nella città, hanno sempre invidia de’ ricchi, e seguiscono lo malvagio, ed odiano le vecchie cose, ed amano le novelle; e

1) Corretto di più, in doppio, col t: double mal.

2) Corretto simiglia, in s’appiglia, col t: zeilhsce reçoit

la honte.

3) Il T dice solo: nos prienz (-prins nati, ante nati).

4) Mutato qui, e poco sopra: bisognosi, in bisogni, col t: besoignes, col ms. Berg. e col senso. Moralium Dogma, invece di besoignous legge negotiatores.

5) Corretto ma non di, in ed in, col t: et en sa garde.

6) Aggiunto del, col t: doit vivre dif, droit dont li atitre vivent. Le stampe leggono: dee vivere diritto !