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Capitolo XIX.
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Della conoscenza ’.
Conoscenza è, conoscere e sapere divisare dalle virtudi i vizii che hanno colore di virtude; e di ciò ci conviene guardare, però dice Seneca, molte volte lo ^ vizio entra sotto nome di virtude, che ’1 falso ardimento entra in simiglianza di fortezza, e malvagità è tenuta temperamento, e lo codardo è tenuto savio. E per fallire in queste cose, siamo in noi in grande pericolo; e però vi dovemo mettere certo segno. Isidoro noi mena air ufficio di questa virtude quando dice: Scaccia ^ i vizii che portano simiglianza di virtude, perchè elli disservono * più pericolosamente quelli
1) La stampa: Come l’uomo dee conoscere il tempo di Parlare. È il titolo del capitolo precedente, ripetuto per isbaglio. Corretto: Della conoscenza, col ms. Bergamasco, e col t: De conoissance.
2) Ag-giunto molte volte, col t: raaintez foiz.
3) Ut: il i a vices etc. senza scaccia.
4) Disservono, antiquato, che vale ingannano: t: ’leeoivent.