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Capitolo XVIII.

Come tu dèi guardare tempo di parlare ’.

Altresì dèi guardare tempo come tu voli parlare, e quando ^; che lesti Sirach dice: Il savio tace infine al tempo, il folle non guarda tempo ^ ne stagione. Salomone dice: Egli è tempo da parlare, e da tacere. Seneca dice: Tanto dèi tacere, infino che tu hai mestiere di parlare. Lo maestro dice: Tu dèi tanto tacere, che gli altri odano tua parola. lesti Sirach dice: Non spandere

  • tuo sermone dove non sei udito, e non

mostrare tuo senno a forza, che ciò è tanto come cetera in pianto; anche non dèi tu rispondere, anzi che la dimanda sia finita ^: che Salomone dice, che quello che risponde innanzi eli’ egli

1) lì T: De ce meisme.

2) Il T: dois tu regarder le tens de parler, colla variante di cinque codici del Chabaille: regarder le tens quant tu veulx parler.

3) Tempo, manca al t. Albertano: non ohservahit temptis.

4) Corretto spendere, iu spandere, col t, n’espandre. Albertano: non effundas.

5; Mutato fatta, in Jinila, col t: la demande soit fnèe. Albertano: finis ftierit interrogationis.