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fitti in terra; non torcere le labbra laidamente,
non aggrottare le sopracciglia ’, e non levare le mani, e non sia in te nullo portamento biasimevole.
Ed isnelletto e tardetto di parlare, guarda ^ mezza via sempre, che a parlare dee essere nullo uomo corrente, ma alquanto lento ed avvenevolmente ’\ L’Apostolo dice: Sii tosto all’udire, e tardo al parlare, e tardo all’ ira. Salomone disse: Quando tu vedi un uomo ratto a parlare, sappi eh’ egli ha meno senno che follia. Cassiodoro dice: Ciò è senza fallo reale virtude ad andare lentamente al parlare, e ratto ad intendere. Io penso, dice un savio, che quegli sia buon giudice, che tosto intende, tardi giudica; che dimora per consiglio prendere è molto buona cosa, che chi tosto giudica corre a suo pentimento *. Il prover 1) Le stampe: non crollare sopra loro lo capo. Il t: ne grocir les sorcils. Corretto non aggrottare le sopracciglia, co! T, e col ms. Berg. Albertano: nec elevata aut depressa supercilia.
2) Le stampe: non sia in te nullo portamento biasimevole, ed isnelletto e tardetto di parlare. Guarda etc. Corretta l’ interpunzione col t: ne sait en toi nus portemens hlasmahles. En isneletè et en tardetè dou parler, garde etc. Albertano: in velocitate et tarditate similiter modum requiras.
3) Il t: mais auques lasches avenablement.
4) l\ T: à sa repenlance. Mutato dispregio, in pentimento. Albertano: ad poenìtendum properat qui cito judicat.