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Parlatura è la dignità del motto ’, e la portatura

di corpo secondo che materia richiede; e ciò ò una cosa, che molto vale a bene dire. Tullio dice; Già sia, che il tuo detto non sia di quelli belli, né guari polito, se tu ’1 proferrai gentilmente^ e di bella maniera ^ e di bel portamento, sì sarà egli lodato; e s’egli ò bollo e ^ buono, e tu non dici bellamente, sì sarà biasimato. E però dèi tu tenere e temperare tua boco, e tuo spirito, tutto il movimento del corpo e della lingua, ed ammendare le parole all’uscire di tua bocca * in tal maniera, eh’ elle non sieno enfiate, né dicassate al palato, ne troppo risonanti ^ di fiera boce, né aspre alla levata delle labbra ’^; ma sieno intendevoli e sonanti per bella preferenza soave e

1) Il t: dignités don monde, tradotto dignità del mondo, corretto dignità del molto. Albertano: pronunciatio est verborum dignitas. L’ errore è manifesto, e nella lezione del Chabaille, e nella versione.

2) Corretto materia, in maniera, col t: de beh maniere.

3) Aggiunto bello, e col t: et se il sont biau et bon.

4) Aggiunto tii^a, col t: de ta banche.

5) Mutato résonante, in resonanti, col t: ne trop resonans de fere voiz.

6) La stampa: ma presso alla verità dell’opera. Il t: ne aspres à la levée de lèvres. Corretto col ms. Berg,, e col T: ile aspre alla levata delle labbra. Bono lesse erroneamente: mais après a la veritè de V oevres. Albertano: oion aspera frendeniibus vel hiantibus labiis prolata.