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tre cose a corte, ed altre a nozze, ed altre cose
al dolore, ed altre a magione, ed altre cose con compagni con cui sei ’, o in piazza. Però che ’1 proverbio dice: Chi è in costa di via ^ non dica follia. Perciò ^ il parlatore dee prendere guardia eh’ egli non dica alcuna cosa malvagia se alcuno fosse ingannevolmente appresso ^
Appresso ^: Guarda, se tu parli al signore, che tu l’onori e reverisci secondo la sua dignità ^, che l’uomo dèi tu cognoscere diligentemente, la dignità, e il grado di ciascuno; che altrimenti dèi tu parlare a principi che a cavalieri, ed altrimenti
1) Aggiunto col t: oìi que en places. È il dantesco: Nella chiesa co’ santi, ed in taverna co’ ghiottoni (\n.ì. XXIIj.
2) Corretto chi è in questa via, in chi è in costa di via, col ms. Berg. e col t: qui est encosle voie.
3) Corretto porla, in peì’ciò col t: donc doit li parlierres e poi e in dee. Le stampe leggono: porta del parlatore, e prendere guardia.
4) Ut: que aucuns ne fust iqui priveement, colla variante di un codice illoec, e di un altro ìloeqnes. Il Sorio corregge, senza autorità di ms. egli non dica alcuna cosa malvagia se alcuno ci fosse anche privatamente. Il codice capitolare Veronese concorda col t del Chabaille.
5) Aggiunto appresso, col t: après, garde etc.
6) Il t: selon ce que tu doi colla variante di cinque codici di Chabaille: a sa dignité.
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