Pagina:Latini - Il Tesoro, 3, 1880.djvu/277


273

tre cose a corte, ed altre a nozze, ed altre cose

al dolore, ed altre a magione, ed altre cose con compagni con cui sei ’, o in piazza. Però che ’1 proverbio dice: Chi è in costa di via ^ non dica follia. Perciò ^ il parlatore dee prendere guardia eh’ egli non dica alcuna cosa malvagia se alcuno fosse ingannevolmente appresso ^

Appresso ^: Guarda, se tu parli al signore, che tu l’onori e reverisci secondo la sua dignità ^, che l’uomo dèi tu cognoscere diligentemente, la dignità, e il grado di ciascuno; che altrimenti dèi tu parlare a principi che a cavalieri, ed altrimenti

1) Aggiunto col t: oìi que en places. È il dantesco: Nella chiesa co’ santi, ed in taverna co’ ghiottoni (\n.ì. XXIIj.

2) Corretto chi è in questa via, in chi è in costa di via, col ms. Berg. e col t: qui est encosle voie.

3) Corretto porla, in peì’ciò col t: donc doit li parlierres e poi e in dee. Le stampe leggono: porta del parlatore, e prendere guardia.

4) Ut: que aucuns ne fust iqui priveement, colla variante di un codice illoec, e di un altro ìloeqnes. Il Sorio corregge, senza autorità di ms. egli non dica alcuna cosa malvagia se alcuno ci fosse anche privatamente. Il codice capitolare Veronese concorda col t del Chabaille.

5) Aggiunto appresso, col t: après, garde etc.

6) Il t: selon ce que tu doi colla variante di cinque codici di Chabaille: a sa dignité.

18