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Appresso, ti guarda, che ’n tuo ’ detto non ti

gabbi malamente, nò di tuo amico, né di tuo nimico, né di nullo; eh’ egli è " iscritto, che non si conviene gabbare tuo amico che egli si cruccia più forte, che tu gli fai noia ^; ed il tuo nemico, se tu lo scherni, viene tosto alla battaglia, che non è alcuno, a cui non dispiaccia di esser gabbato. Amore ò cosa mutabile, e s’egli muove tosto falla, ed a pena ritorna ^ Salomone dice: Chi dà sentenza d’altrui, per quelli medesimi Pavera di lui; e ciò medesimo conferma Marziale, là ove dice: Chi scuopre gli altrui vizii, per tempo udrà li suoi peccati, che chi scherno, e’ s’ è scher 1) Corretto che tuo dello, iu che ’n Ino dello, col t:eti tes diz.

2) Corretto che gli, in eh’ egli, col t: car II est escrit. Correzione fatta più volte.

3) Le stampe travolgono: 7ion ti conviene gabbare tuo amico, che egli si cruccia, che se tu gli fai noja più forte. Riordinato col t: il ti’ afiert pas à gaber son ami, car se tu li fais ennui, il se corrouce plus fori. Albertano: amicus laesus, gravius irascitur.

4) Le stampe arruffano: amore è cosa mutabile, ed appena ritorna; e se egli muove, tosto falla. Riordinato col t: araors est chose muable, et se eie mue, tosi faut, et à poine revient. Albertano: si amor miìiuatur, cito deficit, et raro convalescit.