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sola ’; né un dì solo temperato, non fa perfetta

dimostranza che sia venuta la primavera. Onde per ciò in piccola vita dell’uomo, né in picciolo tempo eh’ egli faccia buone operazioni, non potemo dicere che l’ uomo sia beato.

Capitolo V.

Di tre maniere di bene.

Lo bene si divide in tre parti. L’uno è bene dell’anima, e l’altro è bene del corpo, e l’altro è bene di fuori del corpo. E di questi tre beni, lo bene dell’anima è lo più degno di nullo ^ degli altri, che questo è lo bene di Dio, e la forma di questo non si cognosce, se non all’operazioni, le quali sono con virtudi.

1) Il T, ed il ms. Vis. ha di più: ne un sens jors atem— prés. Empiuta la lacuna coi m.ss. del Borio. Questa lezione è conforme al testo di Aristotele. Seg-ni, lib. I, eap. VIL

2) 11 t: mais li bien de V ame est plus digne que nus des autres, car ci est H biens de Dieu. Empiuta la lacuna, che è pure nel ms. Vis. Le stampe leg-g’ono senza senso: lo bene dell’ anima, è lo più degno di nullo, e la forma di questo non si cognosce.