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liuarda le tue labbra e la tua lingua ’, e clie la

tua lingua non ti faccia cadere, e che 1 ’ caduta non sia a morte, senza guarigione ^ Cato dice: Soprana ^ virtù è costringere la lingua; e quello è prossimano di Dio, che sa tacere a ragione. Salomone dice: Chi guarda la sua bocca, si guarda la sua anima; e quello eh’ è inconsiderato nel dire, sentirà male. Se tu voli biasimare o riprendere

  • altrui, guarda che tu noti sia magagnato

di quello vizio medesimo ^; che istrania cosa è di vedere il busco nell’altrui occhio, enei suo non vedere la trave \ L’apostolo disse ": tu uomo che giudichi! in ciò che tu giudichi gli altri, danni te medesimo, che tu fai ciò che tu giudichi. Altrove ’

\j Aggiunto: e guarda le tue lahhra, e la tua lingua, col r; et garde les lèvres, et la langue.

2) Corretto guarirne, in guariyio/ie, col r: sanz garisou. Albertano: et sit casus tuus insanobilis in morte.

3) Corretto sopra, in soprana, col t: soceraine cerlus. Albertano: tirlutem primarn.

4) Corretto in rispondere, in o riprendere, col t: blassi/icr OH reprendre. Aìììevtano: repreheìidere alium.

5) Aggiunto vizio col t: de celui risce rneismc. Albertano: t^e siiHtli dicto vel facto.

6) Il t: estrange chose est à veoir une delièe poudre en l’ od d’un autre, et en sien ne’ voit un gros merrien.

7; Corretto ancora: li apostoli dissero, in l’apostolo disse,

ol T: li apostres dit.

8) Corretto ancora allora, in altrove, col x: et ailleurs rlil il ìiicismc. .^jme non si vide. che poco.sojra doveva