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porte, e (laiT altra gli apra l’entrata ’: ciò (^ a
dire, che per guardare te d’ un vizio, tu non ne facci un altro pili grande, ch’egli non è bene a scoprire uno altare per ricoprire ^ un altro.
Guardati dunque di tutte le stremitadi. Non desiderare smisurata prudenza che sia pi l’i che convenevole, ma sì tanto che sia sufficiente ^ Altresì ti guarda d’ignoranza, che quelli che non sa né bene né male, ha il suo cuore vocolo, e non vedente, egli non può consigliare nò so né altrui: che se un vocolo vole guidare un altro, certo egli cade nella fossa innanzi, e l’altro dopo lui. Segui * dunque prudenza, eh’ è luogo mezzo intra due estrerai, che contrappesa e dirizza li pensieri ^, e tempera l’ opere, e misura le parole.
1) La stampa legge: che tu non creda all’i (noi amici. Dunque dall’ una parte gli chiude le porte, e dall’ altra gli apre l’ entrata. 11 t: que tu ne does à ton ennemi d’ une part les portes, et d’autre part li oevres V entrée. Corretto: che tìt, non creda al tuo nimico, onde dall’ una parte gli chiuda le porte, e dall’ altra gli apra V entrata.
2) Aggiunto altare, col t: descovrir un autel por covrir un autre.
3) Il T varia; ne desirrer mie dismesurèe prudence; ne saches plus que convenable soit, mais saches tant comme il te soffit.
4) Corretto cos’i, in segui, col senso, e col t: ensnie.
5) Corretto le cose non pesate, in li pensieri, col t: les pensées.