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E questa potenza razionale si è talora in atto, talora in potenza. Ma ^ la beatitudine si è quando ella è in atto, e non quando è in potenza, che il bene non è bene, se non è fatto ^. Ogni operazione che r uomo fa, o ella è buona, o ella è rea. E queir uomo che fa buona la sua operazione, si è degno d’ avere la perfezione della virtìi della sua operazione. Verbigrazia: lo buono ceteratore, quando cetera bene, si è degno eh’ egli abbia compimento di quell’arte, e lo reo dee avere tutto il contrario. Dunque se la vita dell’ uomo è secondo l’operazione della ragione, allora fia laudabile la sua vita, quand’ egli la mena secondo la sua propria virtude. Ma quando molte virtudi si ragùnano insieme nell’anima dell’uomo ^, allora si è la vita dell’uomo ottima e molto onorata * e molto degna, sì che non può essere più: però che una sola virtù ^ non può fare l’ uomo beato, né perfetto, sì come una rondina, quando ella appare

1) Corretto onde, in ma, col ms. Vis. e col t: car, e col contesto.

2) Il T agg-iung-e: car si il ne le fait, il n’est mie bons. Empiuta la lacuna, eh’ è pure nel ms. Vis.

3; Il T: en l’ome.

4) Il t: sa vie est besoignahle, et honorée, et muli (tigne.

5) Aggiunto sola, che risponde all’altro sola di poi, col ms. Vis. e col t; une seule vertu.