Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
237 |
scenza di buono coso o dello rie ’, o dell’ uno
e dell’altre ^ che per questa virtude sa ^ l’uomo divisare lo bene dal male, e l’ uno dall’altro. Di cui disse Alanus \ che la cognoscenza del male a noi è mestieri ^ per guardare, che nullo puote il bene cognoscere, se non per la cognoscenza del male; e ciascuno schifa il male ^, per la cognoscenza del bene ’: però dico io, senno è degna cosa, che non è ninno uomo che non desideri d’ essere savio. Avviso che bella cosa si è soprastare gli altri di senno: e parmi mala cosa e laida di garrire e di folleggiare, e d’ essere non saputo, e d’ essere ingannato *. Salomone dice: Per tutte le tue possessioni accatta sapienza, ch’è più preziosa cosa che nullo tesoro. Anche dice:
1| Corretto dalle ne, in e della rie, col contesto, e col T: et des mauvaises.
2) Corretto e dell’ una e dell’ altra, iu e dell’ une e dell’ altre, come sopra, e col t: et des unes, et des autres.
3) Corretto per queste virtudi, in per qìiesta virtude, col contesto, e col t: par ceste vertu.
4) Corretto Cillanus, in Alanus, col t: Alanus.
5) Corretto noi ammaestra, in a noi è mestieri, col t: nos à mestier.
6) Corretto che fa il bene, in schifa il male, col t: eschive le mal.
7) Corretto male il fa, in il hene, col t: conoisonce dou bien. Il ms. cap. Veron. dou mal.
8) Corretto dicreduto, in ingannato, col t: deceuz.