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tudi, peieliè lo compimento della ragione dell’

uomo è di pregiare ciascuna cosa tanto com’ella si vuole pregiare ’; che la moralità ha tre parti. Una che divisa la dignità e la valenza medesimamente di cose profittevoli. L’ altra che restiinge le cupidigie ’. E la terza che governa le opere ^ Seneca dice, che ninna cosa è più bisognosa, che contare ciascuna cosa secondo la sua valenza. Tullio dice: Colui è onesto, che non ha ninna laidezza, che onestà * non è ninna cosa altro che onestade a permanenza ^ Seneca dice: Virtù è del tutto accordante a ragione ^ S. Bernardo dice: Virtù è uso della volontà secondo lo giudicamento della ragione. Seneca dice: La regola della umana

1) Le stampe mutilavano: e per lo compimento della ragione dee l’ uorao dispregiare ciascuna cosa tanto corti’ ella si vuole dispregiare. Il t: car li complier/iens de la raison de r ome est à prisier chascune chose tant comme elle fait à prisier. Empiuta la lacuna, e- corretto il primo dispro giare in di pregiare, il secondo in pregiare, col ms. Berg.

2) Corretto; ritragge le convenenze, in restringe le cupidigie, col t: restraint les convoitises.

3) Corretto virtudi, in opere, col t: goterne les oetres.

4) Corretto onesta, in onestà, col t: konestès.

5) Corretto onestade e permanenza, in onestade a permanenza, col ms. Laurenziano 23, e col t: konestès n’est autre chose, que honor estahle et pcrmanans.

6) Corretto accordare, in accordante, coi mss. Magliabechiani 47 n 48, o col t: vertus est don tout occordans

I raison.