Pagina:Latini - Il Tesoro, 3, 1880.djvu/215


211

tcnza della volontà^ che può esser chiamata ralìioiievole

tanto com’ ella è ubbidiente alla ragione.

Dall’ altra parte ogni bene ’, o egli è onesto, o eo’li ò profittabile, o egli e nel mezzo luogo dell’ uno e dell’ altro. Ma come che si sia, o il bene è desiderato per so medesimo, o egli è desiderato per altra cosa che segue per lui *; che ciascuno desidera la viiti’i per avere beatitudine, cioè l’onore e la gloria che esce delle virtudi e delle opere virtuose, ed ò la fine e ’1 ^ compimento perchè l’uomo opera le opere di virtude; ma quella beatitudine non è desiderata per altro fine che per sé medesimo; ma quella non è già compiuta per volontà solamente, anzi conviene eh’ ella abbi compimento d’ opera dopo * la buona volontà, che sì come quegli che fa opere di castità contro al suo volere, non dee essere contato casto ^, così non perviene l’uomo a beatitudine per opere di virtù che faccia contro al suo grado ^;

1) Aggiunto ogni bene, col contosto, e col t: iouz hiens.

2) Aggiunto sc(j%i,e col t qtù ensuit par lui.

3) Corretto il compimento, in e ’l compimento, col contesto, e col T: est la fin et le compliment.

4) Il t: avec, tradotto dopo: come su))ra mais, tradotto anzi.

5) Il T: non doit pa’i esire coilìc jtof chaule

6) Il T: outre son gre.