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molto a studio di leggere in tanto debilitai gii spiriti

visivi, che le stelle mi parevano tutte d’ alcuno albore ombrate (Tratt. III. cap, 9). Altri esempi non mancano.

A conforto di questa interpretazione si avverta, che Bono col vocabolo stella traduce il testo di ser Brunetto: des estoiles.

Capitolo XXXVI.

Dopo ognuno dei capitoli di (picsto libro, nei quali si è avvertito come nel Testo originale è scritto in fronte Encore, il Serio aggiunge una nota, nella quale ricorda il precedente capitolo in cui si tratta, e spesso si ripete, la stessa materia. In principio di questo capitolo postilla: « Questo capitolo è quasi ripetizione dei capitoli XXVI, XXVII. E queste sopraddette ripetizioni nell’-E’^ica di Aristotele non si trovano, e sono forse inframessa del Testo nostro; anzi, a dir meglio, questi frammenti son forse fuori del luogo lor proprio. »