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Capitolo III.

Brunetto scrisse: Li biens est en 11 manières: car une maìiiere de bien est qui est desirrez por lui mesme, et une autre maniere le bien est qui est desirrez por autrui. Bono volgarizzò: « Bene si è secondo due modi; che un bene è quello che l’uomo vuole per se, ed un altro bene è quello che l’uomo vuole per altrui. » Il Serio postilla: « Considerando il testo d’Aristotile, la distinzione del bene, sarebbe stato meglio di recitare così: Un bene è quello che Vuomo vuole jj^r sé (cioè dirittamente, ed in se medesimo il bene). ed un altro bene è quello che l’uomo vuole per altri (beni). Non dunque per se, per altrui, sotto il rispetto personale. Il traduttore rimase errato dal testo francese p)or soi, por autrui, che ne porge l’equivoco. » Il testo francese cui allude il Serio, è il capitolare di Verona. Il t Chabaille legge come sopra è riportato.

Capitolo V.

Postilla il Carrer alla parola tìxivito, che non ha riscontro nel testo francese, che qui è parafrasato:

« L’edizione del 1533, copiando quella del 1528, ha travato. Ma travilo leggo nell’antichissima del