Pagina:Latini - Il Tesoro, 3, 1880.djvu/186

182

si ha la sperionza dello cose particulari, e la scienza

delle universali ’.

Sono uomini, li quali pensano che la rettorica, e la scienza di fare le leprgi, sia tutta una cosa. Ma a voler dire la veritate, non è così, per ciò che li ponitori delle leggi donno essere assomigliati alli suoi cittadini, ed avere la scienza di quest’arte. E chi Pavera, sì farà prode per questa scienza a chi non l’ averà; e chi non l’ara, non farà prode E quando egli s’incomincierà a fare le leggi senza questa scienza, non potrà dirittamente discernere, nò dirittamente giudicare, se la boutade della natura non coprisse il difetto.

Perciò che noi abbiamo proposto di considerare tutte le cose umane per modo di filosofia, sì peneremo primamente tutto lo detto degli antichi, e poi dispenseremo quali sono que’ modi di vivere, li quali corrompono le buone usanze delle cittadi, e quali sono quelli che li racconciano; e che è la cagione della rea vita nelli cittadini, e

1) Si noti a buon conto questa nobilissima aspirazione del maestro di Dante alla scienza dell’ universale, vale a dire alla filosofia degli studi naturali, alla prevalenza della ragione sull’ empirismo, e sulla cieca obbedienza ’.ûï/pse di,TÌl.