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però ’ non sì conviono al buono rlio la sua sollecitudine sia umana, e ’1 suo desiderio non sia morale, avvegna che para così; anzi è tenuto di sforzarsi d’ essere morale secondo la sua potenza, e sempre si dee sforzare di vivere per la più nobile vita eh’ è in lui, però che avvegna che r uomo sia picciolo di persona, è sopra posto a tutte le altre creature. Onde la pii^i dilettevole vita che l’uomo ha, si ò per intelletto.

Capitolo LV.

Della virtù morale, e dell’uomo beato ’.

Le virtù morali, o vuoli lo civili, sono in maggiore turbazione ed in maggiore sollecitudine che le intellettuali; però che la liberalità si ha bisogno di ricchezza, e l’ uomo giusto è affaticato da coloro che domandano ^ la giustizia \ e si 1) Mutato però che, in però, coi mss. del Sorio: e poi si, in sì col ms. Vis. che in tutto il capitolo è conforme allo stampato.

2) Il T continua, senza divisione di capitolo.

3) Corretto, comandano la gitislizia, in domandano che è nel ms. Vis. col t: qtii les deraandent, e coi mss. del Sorio.

4) Il T, comunque raccorciato, aggiunge: car iuslice n’ est pas eu colente sètilement, raais en oevre de haillier a