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debito che egli ha a rendere ’, E talora ^ li beneficiati

s’ infingono d’amare i benefattori più che quelli loro ^, acciò che non siano ripresi d’ingratitudine. Ed ancora lo ricevimento del beneficio si è fattura del benefattore, e ciascuno ama la sua fattura * più ch’egli non è amato da essa, e specialmente le cose che hanno anima, siccome noi possiamo vedere ne’ poeti i quali amano i i loro versi, però che l’ultima perfezione dell’uomo si è nella sua operazione.

1 1 II T segue: et de ce qne il a receu; mais li presteres est liez qtiant il l’encontre, porce que il adiate sa bienvoillance, et son sain, et son preu. El aucune foiz avient etc. Il ms. Vis, concorda colle stampe.

2) Mutato: Ed allora, in E talora col ms. Vis. e col t: Et aìicune foiz.

3) Aggiunto quelli, coi mss. del Sorio, e Vis. e col T: que cil lui.

4) 11 T segue: et especiaument les choses qui ont ame; neis li poete aiment lors vers durement. Et l’ achoisons piorquoi a hom aime naturalment sa faiiure, est que la darrienne perfection de ce que l’on fait est s’uevre, et qiiant une chose est sanz oevrs, el este comme impossible, et est îisee par oevre. Il ms. A’^is. varia. Empiuta in parte la lacuna coi mss. del Serio.