Pagina:Latini - Il Tesoro, 3, 1880.djvu/152

148

trina non volea se non onore e riverenza. E talora è

che per cagione di dottrina vole l’ uomo danari, sì come addiviene nelF arti meccanicLe; ma non è cosi in filosofìa, però cLe vi si debbono rendere più nobili guiderdoni. Adunque colui ^ cb’ insegna altrui sapere, si dee ricevere dalli suoi discepoli onore e suggezione, sì come padre e signore. Bisogno è che l’ uomo cognosca la dignità degli uomini, acciò che a ^ ciascuno uomo possa rendere onore secondo il suo debito; e però altro onore dee fare V uomo al padre ^, altro al popolo, ed altro al signore dell’oste; ed altro al compagno, ed altro ai vicini, ed altro agli strani.

L’ uomo il quale usa frode nell’amistà, è peggio che colui che usa frode nell’ oro e nell’argento; che tanto quanto l’ amistà è più preziosa dell’ oro e dell’argento, tanto peggiore è colui che frodi l’ amistà, di colni che frodi l’ oro e l’ argento. E così come ’1 falso danaio tosto si rompe *, così la falsa amistà tosto si disparte.

1) Aggiunto coi mss. del Sorio, e Vis. e col t: che si debbono rendere più nobili guiderdoni. Adunque. IYt: i quiert avoir flus noble guerredon.

2) Aggiunto a, col ms. Vis. col t, e col senso: por faire a touz honor.

3) Il T ha di più: aìitre a san frere.

4) Il t: est tost conçus.