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il re e ’l tiranno sono contrarii insieme ’. Che

lo re si pena di fare solamente quelle cose, le quali sono utili al popolo ch’egli regge, e non quello eh’ è utile a sé; e questo cotale si è veramente re; e quando lo re comincia a lasciare le utilitadi del popolo e intendere alla sua, sì diviene del re tiranno, e così la tirannia non e altro che corruzione di principato. E simigliantemente li buoni, ovvero li grandi ^, quando lasciano^ di curare le cose che son buone, accioccliò la loro signoria non esca della loro schiatta, e non considerano lo loro onore, e il loro merito, e la loro dignità, sì si muta lo loro principato al principato della comunità; e il principato della comunità sì si corrompe per partirsi dall’ uso delle leggi civili, le quali sono buone e laudabili. E lo reggimento dell’ uomo alla sua famiglia si è simigliante al reggimento del re al suo popolo; perciocché la conversazione del padre alli suoi figliuoli, si è simigliante al re cogli uomini del suo regno. E perciò si dice, che il princi 1) Perciocché il re e il tiranno sono contrarii insieme, è g’iossa di Bono. Manca al ms. Vis.

2) Oovero li grandi; il t: li haut home.

3) Ommesso, a loro, che è pure nel ms. Vis. percliè contrario al contesto, ed al t: laissent à faire ce que hien soit.