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zioni, e molte molestie ’; ma tuttavia non si consente

3 ciò, tanto ha in so ragione ^ Dunque non sono una cosa castità e continenza ^

La incasti tade si è abito per lo quale l’uomo pecca nelle cose dilettevoli, senza grande instanza di tentazioni, sì come l’ uomo che non è constretto, e va cercando le dilettazioni. Dunque l’uomo eh’ è incontinente si è quegli, il quale è vinto dalle tentazioni le quali lo stimolano fortemente; ma T uomo non casto si è quello, che si lassa vincere alle dilettazioni le quali non lo stimolano.

E l’uomo incontinente si è cotale, per debilità di ragione, o per poca sperienza. Dunque non è reo in tutto, ma è ^ mezzo reo, e puotesi correggere se la virtù e la sperienza si sorreggono ^

1) E molte moleslÀe, manca al t. È nel ms. Vis.

2) Il T: par la raison, et pai’ le sens qià est avec li.

3) Segue il t: et de tant se desseìnblent, comme vaincre et non estre vaincuz. La lacuna è pure nel ms. Vis.

4) Il T varia non poco: mais li noti chastes a j)oine pi^et estre amendés. Et vertus et malices sont conneues, a ce que en la vertu est la raison saine, et en la malice est la raisons cor rompue;, et mainete foiz est eie corrompue par trop de concupiscence, et de maus desirriere. Empiuta la lacuna col ms. Vis.

5) Mutato correggono in sorreggono, col contesto. Le edizioni lionese e fiorentina, ed i mss. Marciano A. C. e Zanotti: s\ confortano insieme. Il t: puet estre amendé per conort de la raison, et por longe prueve.