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che non è a colui che incontinente ’ vole seguire sua
concupiscenza, però che costui incontanente che
’1 vede cosa che gli diletti, non aspetta lo giudicio
della ragione, anzi soprastà ad avere quello che
desidera. Dunque la incontinenza dell’ira è più
natura] cosa che h incontinenza della concupiscenza
^; ma la incontinenza della concupiscenza
si è più nella volontà dell’uomo. E la concupiscenza
addimanda luoghi oscuri, e per ciò ò detto
della concupiscenza ch’ella abbatte lo figliuolo, e
trade lui.
L’uomo lo quale fa male e non si pente, non
si puote correggere; ma dell’uomo che fa male,
e pentasi, sì può l’uomo avere speranza che si possa
correggere.
Quelli che non hanno intelletto, sono migliori
che quelli che l’hanno e non l’adoperano;
1) Corretto inconlanenle in incontinente co t: qtn n’est
pas continent en ses convoliscs, force que maintenent (ecco
l’incontanente, che fu la pietra dello scandalo) qiie il voit
une chose etc.
2) Che la incontinenza della concupiscenza, manca al t,
il quale invece ha: mais cele de concupiscence est plus en
la volonté de l’ome. Aggiunto perciò: ma la incontinenza
della concupiscenza si è pili nella volontà dell’uomo. Senza
queste parole, l’inciso, e addomanda luogìd osctiri ecc. si
riferisce all’incontiuenza dell’ira, anzi che all’incontinenza
della lussuria. La correzione è altres’i secondo i mss. del
Serio, e Vis.