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Ancora sul Capitolo III.


Vuol essere ripetuta questa prudente annotazione di Luigi Carrer.

» E non ha più di larghezza che sette stadii. L’edizione del 1474 ha stacchias: e noto questa variante, perchè potrebbe forse servir di lume ad alcuni libri, ove fosse adoperata questa strana voce in senso di stadio. Se già non è mero sproposito.»

Scrive Solino (cap. XVII): Inde diffusus aequore patentissimo rursus stringitur in Propontidem, mox in quingentos passus coarctatur, fitque Bosphorus Thracius, qua Darius copias transportavit.

Il testo del Tesoretto riportato poco sopra, meglio chiarisce il concetto del Tesoro. Forse era scorretto il codice latino del Polistore, voltato in francese da ser Brunetto, e poi volgarizzato da ser Bono.


Capitolo IV.


Brunetto dice: «Dentro le due parti d’ Africa che sono contate, è Cirene, di cui il conto fece menzione qui di sopra.» Ma di sopra non se ne parla. È forza conchiudere col Sorio, che sia una lacuna nel t, dove dice «Quivi si divide in due parti ecc.» dove non parla di Cirene, e dovrebbe parlarne secondo il