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La bontà dell’acqua dee essere provata in questa maniera. Tu la metterai in un vasello di rame bene netto, e s’ella genera alcuna mala tecca in fra tre dì, quella acqua non è buona1. Anche vi dirò altra prova2. Quando l’acqua è cotta in un picciol vasello di rame, se ella non fa limo, nè rena in fondo: si è buona, che cuoce tosto li legumi; e sia lucente senza nuvoli, e senza ogn’altra lordura3.


Capitolo VIII.


Come l’uomo dee fare cisterne.


Se ’l luogo è tale, che non vi si possa trovare acqua nè cavare pozzo, tu farai una cisterna, che sia per lungo più che per largo, e sia ben murata in alto, e unta spesso4 di buono lardo

  1. Il t et se ele ne engendre aucune male teche, ce est bons.
  2. Questa linea è giunta di Bono, eccetto la prima parola t Encore, quant ele est cuit ecc.
  3. Il t et est trés luisanz et très pure, sanz escume, et sanz toutes ordures. La variante di un codice legge: sanz nue, come voltò Bono. Questo capitolo, come altri, nel ms. Vis. è parafrasato, e non risponde sempre alla lettera del t.
  4. Il t ointe sovent et menu.