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po’ declinare1 verso lo sole di verno, perchè quella magione che così è composta, avrà tuttavia lo calore del sole di verno, e d’istate nol sentirà.
E tutte le travi e gli arcali2 del tuo edificio sia tagliato di novembre, o almeno infine a Natale, in tal maniera che n’esca tutto l’umidore che è nelle vene del legno. E sappiate che tutto il legname che l’uomo taglia di verso mezzodì, sono migliori. Vero è che verso settentrione è più alto, ma egli diviene vizioso più leggermente. E la calcina sia di pietre bianche e dure, o rosse o tiburtine, o spugnente3 o almeno canute, o alla fine nere, che sono peggiori. E guarda non la stemperare con la rena di mare che la farebbe troppo seccare4, ma dee essere prima bagnata d’acqua dolce, che ne cavi l’amaritudine del mare. E guarda che ’l tuo edificio non sia fatto tutto insieme, chè ciò sarebbe opera5 perduta.
- ↑ Corretto mitigare in un po’ declinare, col t un po decliner.
- ↑ Il t touz li marrienz.
- ↑ Il t d’Espaignes, colla variante di un codice d’espogner, e di un altro despoignant: mutato pungente in spugennte, col Sorio che cita Palladio: aut spongia.
- ↑ Ma dee essere ecc. nel t è in fine del capoverso: ma qui stà meglio, continuando l’avvertimento medesimo.
- ↑ Il t seroit paine perdue.