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dovevano essere, sì ammaestrò ciascuno nel suo Vangelo, che si guardassi d’errore, là ov’egli dice: Io sono via, veritade e vita. Ed in altro luogo dice: Io sono luce del mondo. E David dice nel psalterio, che l’uomo non segga nella cattedra della pestilenzia, cioè nello errore. Or torniamo a nostra materia. Là son le genti di Nasamoni, e di Trogloditi, e le genti degli Amanti, che fanno lo lor case di sale1.

Poi v’è Garemas, ciò è una città, là ove si trova una fontana maravigliosa, che ha l’acqua sì fredda di dì che nullo ne potrebbe bere2, e la notte è sì calda che nullo non la può toccare.

Anche v’è la terra d’Etiopia, il monte Atlante, là ove sono le genti nere come mora, e però sono elli appellati Mori, per lo appressamento del sole. E sappiate che le genti d’Etiopia e di Garamas non sanno che matrimonio si sia, anzi hanno infra loro femine comuni, e però non conoscono tra loro padre nè madre, e però sono tenuti3 la meno nobile gente del mondo.

  1. Le stampe Trogondite e le terre di Liamanti: il t les gens de Nasmasone, et de Trogodite, et les gens des Amans.
  2. Il t ha di più que c’est une grande merveille, et issent par une meisme vaine.
  3. Il t sont apelée.