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tra le duo Syrte1, ove sono le terre, là ove nessuna persona per nulla maniera può andare per li marosi del mare, che un’ora crescono e un’altra menomano, in tal modo e sì pericolosamente, che navi non vi potrebbero andare per la diversità delli marosi che non vegnono ordinatamente2.

Ed in questa maniera dura tutta la parte d’Africa, intra Egitto e ’l mare d’Ispagna3, tuttavia in coste4 lo nostro mare. Ma drieto verso mezzodì sono li deserti d’Etiopia sul mare Oceano, e ’l fiume del Nigro, che ingenera il Nilo5, che divide la terra d’Africa e quella d’Etiopia6 ove gli Etiopeni abitano.

  1. Il t et l’autre qui s’en va entre II sirtes, une terre où n’en puet aler etc. Bono aggiunge del suo.
  2. Il t ha di più mais sanz certainetè.
  3. Le stampe a sproposito ed in questa maniera dura tutta la parte d’Africa. Ed intra Egitto è ’l mare d’Ispagna. Corretto il senso mutando l’interpunzione, col t en ceste maniere dure toute la partie de Aufrique entre Egypte, et la mer d’Espaigne.
  4. Il t tozjors costeant la notre mer.
  5. Le stampe lo fiume Tigro che ingenera allume. Il Sorio corregge con Solino: Omnis haec plaga ab Etiopia, et terminis Asiae, Nigri flumine qui Nilum parit, ab Hispania freto scinditur. Anche Plinio, lib. V cap. ’: Nigri fons est in Etiopia, quam nonnulli Nili caput esse crediderunt.
  6. Corretto col t Europa, in Etiopia, per non dire che abitassero gli Etiopi in Europa.