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E1 per ciò vi fue già la fine delle terre abitate2 infino a tanto, che le genti crebbero e moltiplicaro, e passaro in una3 isola ch’è in mare, la quale ha per lungo ottocentomilia4 passi, cioè la gran Britagna, che ora è detta Inghilterra. E là è l’arcivescovo di Conturbia, e quel d’ Abruis5, e diciotto vescovi.
E sì v’è Irlanda, là ov’è l’arcivescovo di Armarch, e di Dublino e di Cassel e di Tuen con trentasei vescovi6. Appresso v’è Scozia, là ove ha nove vescovi.
Appresso v’è la terra di Norbe, là ov’egli ha un arcivescovo con dieci vescovi. E nella più grande parte di tutta questa isola, e specialmente
- ↑ Il t ed il ms. Vis. ha di più D’autre part, la terre de France vers septentrion bat la mer Ocean, et por ce i fu jadis la fins ecc. parole che mancano a nove codici del Chabaille.
- ↑ Corretto disabitate, in abitate col buon senso, e col t terres abitèes.
- ↑ Ommesso sola, che manca al t ed è superfetazione di isola, che viene appresso.
- ↑ Corretto ottomila in ottocentomila col t. Un codice Chabaille concorda anche questa volta col Volgarizzatore.
- ↑ Abruos, colle varianti francesi Bruich, Bruges, in latino Eboracus.
- ↑ Le stampe hanno Marchia, Ducielli, Castella.