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lu questo libro, per col()a ()robabilmente degli
imperfetti codici che ebbe fra le mani, il maestro commise parecchi errori.
Capitolo I.
«Li serpenti.... tutto verno giaciono nelle loro tane, e la state n’escono.» Isidoro, Origin. XII, 4 copiato da Brunetto, scrive: Unde et hyeme in nodos torquentur, aestate solvuntur. Nel t: Tout yver se gisent en lor wieten esté s’en isseut. Avendo letto in nidos, anzi che in nodos, cambiò la lezione dell’ inciso.
«Tutti i veneui sono freddi, però addiviene che r uomo ci ha paura, quando egli n’è ferito, però che l’uomo è di calda natura, e però fugge la freddura del veneno.» Il t: Car l’ome qui est chaus (bX.