Pagina:Latini - Il Tesoro, 2, 1877.djvu/323


319

Capitolo LV.

Nota il Sorio in line al capitolo: «Di queste fonniche parlano Plinio, ìili. VII iccl. i’; Uh. XI sect. 36: liìr XIII secf. *I ri alili. Erodoto lib. Ili Thalia jìag. 207, et lib. IV Melpomene pagina 229. Pomponio Mela Uh. Ili cap. 7. Strabene e.r Nearcho et Mcgastcnc Uh. XV Clemente Alessandrino, ìib. II Paedagog.»

In Dante ammiriamo:

Così per entro loro schiera bruna.
S’ammusa l’una con l’altea formica.
Forse a spiar lor via. o lor fortuna.

(Puro-, wn.

Caimtolo LVl.

La Jena è la votiva dei (ireci, e di Aristotele, Hist. anini. VI. 32: Vili..5. Aristotele dimostra l’assurdità che la Jena fosse di ambi i se&si, o ermafrodita, e minutamenLe ne descrivo le membra sessuali. Ciò non pertanto Phnio (IIi.sL )iat. Vili. 8), ed Eliauo, non solo diconla bissessuale, ma che muta sesso, onde un anno è maschio e l’altro femmina. Ecco le paiolo (h Plinio, nel primo rlol hioahi citati: