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e grande parte di quell’isola è disabitata per lo grande calore che v’è1.
Dopo gli Indiani sono nell’alta2 montagna una gente che si chiama icthyphagi, che non mangiano altro che pesci; ma quando Alessandro li conquistò, vietò che mai ne mangiassero3.
Oltre quella gente è lo deserto di Carmane, che v’ha una terra rossa, e non vi va4 nulla gente, che nulla cosa vivente v’entra che non vi mora immantinente.
Poi v’è la terra di Persida, ch’è intra India e il mare Rosso, ed intra Emodia e Carmania. Poi v’è tre isole, là ove nascono le calcatrici5, le quali mangiano a retro, cioè che menano le mascelle di sopra, e quelle di sotto tengono ferme. Poi v’è la terra di Partia6 e di Caldea, ove la
- ↑ Il t est deserte et deshabitée par la chalor.
- ↑ Corretto altra, che è pur nel ms. Vis. in alto, col t hautes montaignes.
- ↑ Perché non paresse aver Alessandro condannato gli ittiofagi alla morte del conte Ugolino, corretto non in ne col t il lor vea qui il ne les manjassent jamais. Il ms. Vis. comandò loro che non ne manicassero.
- ↑ Corretto v’ha in vi va col t où nule gent ne vont.
- ↑ Il t ed il ms. Vis. li quocatrix', qui ont XX piès de lonc. Bono tralascia di tradurne la lunghezza, e vi aggiunge la sua chiosa.
- ↑ Corretto Media in Emedia, come sopra: Parta in Partia, Carmenia in Carmania col t.