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i;’i’es.sii iiiairo: vfMiientibiis,sesp sponte ofîerimt. et simulata debilitate ve! pedum vel alaruin, quasi statini capi possi iit, )j;rcssus flngunt tardiores: hoc mendacio sollicitant obvios et eludunt, quoad provecti lougius a nidis avocentur (Solintis, cap. XII).

Plinio racconta nò più nò meno, nel libro X cap. XXXIII.

Dopo Plinio, tutti i naturalisti hanno curiosi aneddoti intorno all’amore della pernice maschio per la compagna; o di ambi, ed in modo speciale della madre, per la tenera prole. Mette anche in pericolo se stessa, per difendere e salvare la sua nidiata. I maschi si battono cavallerescamente per la femmina amata.

La pernice d’Italia (perdio cinerea), chiamasi un eli e starna.

Capitolo XXXII.

Il pappagallo, psittacu), abbonda nei (ìaesi posti fra 1 tropici; molti ne sono i generi. Brunetto dice, che i pappagalli vengono dall’India, essendo questa la regiojie onde gli ebbero prima i Greci, probabilmente all’epoca della spedizione di Alessandro il macedone. Il paleornide di Alessandro, pare sia l’uccello spedito dall’isola di Ceilan al conquistatore, del rjnale conservò j) nome, l lìoniaiii do()o