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strameiito
avuto dairii)i.. a leggersi iu Cicerone, De Natura deo7um, lib IL ed iu Plinio Storia Naturale Lib. Vili cap. 37. Anche Alberto Magno parla dell’ origine del cristero, ma l’attribuisce a Galeno.
L’elogio di Ovidio, ottimo poeta, ti très bons poètes, è conforme a ciò che l’autore ne dice an~ che altrove nel Tesoro. Era il poeta che all’autore, il quale nel Tesoretto aveva smarrita la diritta via, era stato benefica guida a ritrovarla, come poi Virgilio al suo celebre discepolo, il quale anche nella lettura del poemetto del buono e caro maestro come che infinitamente interiore, potè avere sentita qualche ispirazione per la Comedla.
Capitolo XXV.
Il cedilo di messer Bono, è il nostro cigno. Per li poeti è un uccello fantastico, del quale manca nei zoologi la perfetta descrizione. Era consacrato ad Apollo, ed a Venere. Ad Apollo, perchè credevasi ch’egli morendo emettesse un canto melodiosissimo: a Venere per lo mirabile candore delle penne, ed il temperamento afrodisiaco. Fra le molte specie di cigni, sparse in quasi tutte le regioni del globo, è il cicnus musicus di Rechstein. Volgarmente è detto cigno salvatico, o cicnus ferus. Il grido di questo cigno, infinitamente inferiore alla sua fama poetica, lassomiglia al monosillabo up ripetuto più volte di sèguito, onde gli inglesi donominaronlo Iiooper. Volano