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Capitolo XVII.

È soverchio ripetere quanto siill’api scrissero molti entomologi, e correggere gli errori volgari riferiti dal maestro Brunetto. Osserviamo piuttosto come l’esule adombri con molto affetto nella descrizione del governo delle api, e delle doti del re, le virtù civili di governati e di governatori, delle quali a quei giorni aveva grande bisogno la sua nazione, e della mancanza delle quali egli era vittima, come qua e là con generoso lamento ricorda nel suo Tesoro.

Capitolo XVIII.

Il Carrer avverte, che nelle tre edizioni, dopo le parole: «E’ 1 suo polmon schiara gli occhi a chi gli ha turbati» concordemente si legge. «perchè la Bibbia ne comanda, che nullo debba mentire di vero, ne disdire quello che sia prode e non puote.» Appartava il brano in una nota, non avendo agio di consultare il testo francese. In queto si legge: «La Bible commande que nus n’en maujast» senza più.

Come si e annotato nel testo, questo inciso non si legge in Alberto Magno, dal quale è attinto il capitolo.